CENTOPASSI 2019 – il mendicante con le scarpe da running

CENTOPASSI2019 si è conclusa, in sordina rispetto alle premesse, agli sviluppi ed agli stessi contenuti tecnici e mediatici che pure, a detta di tutti, sono stati i migliori di sempre; e nonostante i 100 partecipanti.
In sordina nonostante l’enorme entusiasmo portato dal maggior quantitativo di iscritti under 30 della storia degli eventi motociclistici italiani: una quarantina di ragazzi/e sono arrivati a Madesimo.
Ma ragazzi/e veri, giovani di riscontro anagrafico, spensierati e con la faccia pulita; e tante donne, anche loro per 3/4 giovani o giovanissime, come alla CENTOPASSI non era successo mai.


Al traguardo, invece e purtroppo, non è arrivato Cristiano, stroncato da un malore fulminante mentre con i suoi 4 compagni di squadra, tra i quali il fratello Marco, Roberto, Claudio e Carlo si stava divertendo a salire al passo San Giovanni.
Cristiano era motociclista di grande esperienza e persona abituata a girare per strada, visto che per vivere faceva l’autotrasportatore. Voleva talmente esserci alla CENTOPASSI2019 che il suo caposquadra si era speso perché lo accettassimo ad iscrizioni già chiuse ed i suoi compagni si erano adattati a dormire in 5 tutti insieme all’arrivo, perché non avevamo più camere dove sistemarli.
Ha avuto un malore che lo ha stroncato sul colpo. Da qui la perdita di controllo della moto che, contrariamente a quanto riportato dagli “sciacalli delle news”, ha impattato solo contro il guardrail. Egli stesso, esanime, ha rotolato inerme sull’asfalto finché l’energia cinetica non si è esaurita, fermandosi a ridosso del paraurti del minivan che procedeva in senso opposto e che il cui conducente, resosi conto di quanto stava accadendo, aveva immediatamente bloccato.

 

 

 

La notizia dell’accaduto ci è giunta in Direzione alle ore 11,30 circa, improvvisa e fulminante molto più di tutte le saette che cadevano in quel momento su gran parte del nord Italia. Giusto il tempo di una telefonata di verifica e alle 12,00 è stato fermato tutto.


La scusa è stata quella del maltempo; pienamente giustificata per chiunque altri, ma non per la CENTOPASSI e per chi con essa si cimenta. Non c’è maltempo che possa fermare i ragazzi della CENTOPASSI.
Li ha fermati solo il rispetto per Cristiano.
E se l’onore motociclistico a Cristiano è stato già dato da tutta CENTOPASSI, ci preme rendergli giustizia per tutte le nefandezze mediatiche di cui è stato oggetto.
Niente di quello che si legge sugli articoli online della sua sorte corrisponde alla verità.
Non c’è stato alcuno schianto, la moto s’è fermata contro il paracarro e Cristiano non s’è scontrato con nessun pulmino. Non andava assolutamente forte, come dimostra il fatto che sul suo corpo non è stata riscontrata alcuna lesione per traumi da impatto.
Gli “sciacalli delle news e dell’audience ad ogni costo”; i“cercatori di like e follower”, i “dispensatori di consigli e di palle in funzione del raccattar consensi per sé stessi soltanto” sono serviti.
Vergogna, vergogna, vergogna, vergogna: speculare sulla morte per “costruirci attorno una notizia a tutti i costi”; per farsi belli; per uscire in prima o per primi! E tanti complimenti anche alla leonessa da tastiera” che ha commentato sotto una delle tante fake-news che riguardavano Cristiano: “ecco fatto e tanto meglio, un c….. in meno per la strada”. Che bella gente! Che miseria!
Vero, prendersela col motociclista è sempre molto, troppo facile; tanto che neppure i (se-credenti) giornalisti ormai si rendono più conto di scadere nello scontato, nel banale.
Questo “pistolotto” lo dovevamo a Cristiano che era uno di noi.

CENTOPASSI2019, quindi, non ha avuto la sua naturale conclusione, ma i piloti sono stati richiamati al traguardo di Madesimo dove, una volta arrivati tutti, è stata data loro la notizia.
La festa è saltata, com’era ovvio, del resto.
I risultati delle performance li vedrete nei prossimi giorni; ora e qui non ci sembra il caso di approfondire l’argomento.

Il dato tecnico.
Prevalenza di percorsi e passi alpini, prescelti da oltre il 75% dai partecipanti (per la Young il 90%). Dunque una difficoltà intrinseca nettamente superiore a quella delle precedenti edizioni, sia per le condizioni delle strade (gli effetti dell’inverno di maggio erano evidenti dappertutto), sia per la necessità di integrare i percorsi con almeno un minimo di passi appenninici perché di sole Alpi la CENTOPASSI2019 non si sarebbe potuta portare validamente a termine. Il che, unito al limite kilometrico massimo imposto dal Regolamento 2019 (2.900 km) ha comportato uno studio del percorso particolarmente dettagliato e molti problemi per le numerose strade chiuse per frane e conseguenti deviazioni.
Insomma, un livello qualitativo delle performance di tutti ancor più elevato che in passato.

La Young.
Un’esperienza affascinate e coinvolgente, a giudicare dalle espressioni dei ragazzi arrivati a Madesimo; perciò certamente da riproporre sin dal prossimo evento.
Le facce dei lombardi “Prosciutto&melone” e degli emiliani “Sbandoleros” erano quelle della felicità e della soddisfazione, trasformatasi poi in incredulità nel sentir raccontare dai vecchi “Bergamaschi da corsa” e da altri centopassisti storici di gesta di passate edizioni.


Il team interamente femminile de“Le giovani marmitte-lady Ducati” ha sbancato; venendo, a sua volta… sbancato.
Chiara Carcano, Chiara Tortorella e Lorena Bega che ne facevano parte non avevano ben compreso cosa fosse CENTOPASSI.
Ne sentivano parlare da chi, come Chiara Boccaccini e  Miky Mocchi

avevano già praticato il mondo CENTOPASSI ma era difficile credere che potesse esistere qualcosa di così tanto coinvolgente da….indurre la neo patentata da moto Chiara Tortorella a decidere di tornare a casa e passare dal quadriciclo alla moto.
Chiara Tortorella ha preso la patente per la moto (riuscendoci in soli 45 giorni grazie all’efficientissima Autoscuola San Marco di Ariano nel Polesine) apposta per condurre al traguardo della Young uno dei 5 Scrambler che Ducati Motor Holding SpA ha messo a disposizione della sua squadra.


Al loro fascino e bellezza CENTOPASSI ha saputo controbattere stupendole e ammaliandole di panorami, percorsi, profumi, esperienze ed umanità.
A loro come anche agli youtuber (team Prosciutto&Melone) presenti, dunque, CENTOPASSI ha lasciato un segno indelebile. Come sempre.

La Campania l’ha fatta da padrona, poi, con oltre 15 partecipanti (numero che cresce ulteriormente se contiamo gl’iscritti alla CENTOPASSI) nativi e/o residenti tra le province di Napoli e Caserta. Un dato estremamente significativo e che non può che far riflettere, specie alla luce del fatto che un traguardo più lontano non sarebbe potuto esistere ma ciononostante Masaniello’s, Scugnizzi, Borbonici, & Pino Di Maria (che ha fatto la CENTOPASSI) ci sono stati.

Così com’è stato bellissimo vedere mogli e figli dei madesimini del Team Val di Giust aspettare l’arrivo dei loro cari al traguardo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma la Young ha già attirato le attenzioni più importanti. L’avventura del Team de “Le giovani marmitte-lady Ducati” alla CENTOPASSI, seguito in diretta da Witty TV sarà parte di un format che verrà trasmesso su tale piattaforma televisiva via web nel prossimo luglio.

Il riscontro dei partecipanti.
Non c’è stata una sola lamentela e tutti i presenti si sono ripromessi di tornare già all’Appenninica che avrà, anch’essa, la versione Young.


I nuovi, come sempre, hanno letteralmente “scoperto un mondo”.
Lo hanno scoperto anche i componenti del Team TM-Tare, provenienti dalla Romania e che hanno partecipato per la prima volta sobbarcandosi di buon grado ben 1.000 km di trasferta per raggiungere la località di partenza (Udine) ed altri 1.500 km per il ritorno. Meravigliati e stupiti da tanta bellezza italica e dalla elevata qualità complessiva dell’evento CENTOPASSI, hanno promesso di tornare più agguerriti e preparati.

Il dato territoriale.
Madesimo. E chi l’avrebbe mai detto.
Se Napoli è la capitale mondiale dell’accoglienza dell’ospite, Madesimo è … la Napoli …Svizzera!
Giulia Guanella, Michela Fanetti, Marianna Pilatti, la Presidentissima Magda Rossi dell’APT, ci hanno coccolati fino a viziarci a tal punto che quando siamo ripartiti non sappiamo se si piangeva più per Cristiano o per il dispiacere di lasciarli.
Michele Gianera, l’oste dell’Hotel K2 e Franco Masanti dell’Hotel Andossi, meritano la menzione speciale per l’efficienza e la disponibilità.
Fabio, Paola, Marco, Nicola Casati, Milena Votre ed Enrico Selvatico del ristorante “I Larici” hanno deliziato i piloti e gli ospiti la sera dell’arrivo accogliendoci come se fossimo stati a casa, per non parlare dei preparativi precedenti. Che poi, “I larici” meritano da soli un viaggio fino a Madesimo, compresa la scalata fino ai 2.000 metri ov’è posizionato il ristorante per cenare con questi panorami

 

Madesimo, che ha aperto l’ovovia apposta per CENTOPASSI!
Insomma un posto da mettere sicuramente in agenda per una vacanza coi baffi dove, addirittura, non si sentirebbe la mancanza del mare visto il gran quantitativo di acque a disposizione.
Madesimo: solo 250 residenti, invaso da oltre 100 motociclisti, (praticamente metà della sua popolazione stanziale) ha dimostrato capacità organizzative, ricettive e manageriali che tante metropoli neppure si sognano di avere.


Madesimo, chi l’avrebbe mai detto!

I partner tecnici.
La qualità dei prodotti e delle Aziende che da anni o di recente ci accompagnano è notoriamente eccelsa.
La vicenda del povero Cristiano ha fatto emergere anche le qualità umane di Gianni Hoesch di Schuberth Italia

 

 

 

 

 

 

e di Rita Mazza e Gianpaolo Negrini di Koboldbike 

 

 

 

 

 

 

presenti a Madesimo.
Un grazie va anche a Giacomo Boidi della Giraudi Cioccolato Artigianale, la cui “Giacometta” è stata molto apprezzata dall’Organizzazione nelle fredde serate di Madesimo.

Grazie anche a Braking

 

a Passione Officina,

 

a Pakelo Motor Oil

ed a Clover.

A tutti loro va un nostro particolare ringraziamento ch’è anche un impegno a fare sempre il massimo per la valorizzazione e pubblicizzazione dei loro eccellenti prodotti.

Il dato organizzativo.
Oscar Rossi ha letteralmente costruito il Traguardo con le proprie mani, montando e smontando da solo tutte le impalcature e quant’altro di necessario, col solo aiuto della “scala magica” di Mauro Caligari e dei paletti di Giancarlo Rossi.
Beniamino,Marco, Antonella. Prendere la decisione di fermare tutti non è stata cosa facile. Avere il loro supporto è stato essenziale.
Dodo e Federico, che hanno cercato di tenere a bada chi arrivato al traguardo non ci ha trovati ad abbracciarlo senza sapere ancora il perché.
Peter, il video maker, che nonostante tutto ha saputo …continuare a filmare.

Si, in tutto questo “quadretto” la vicenda del povero Cristiano sembra quasi fuori posto.
Come un paio di scarpe da running ai piedi di un mendicante.
Fa strano vedersi chiedere l’elemosina da uno che calza di scarpe da centinaia di euro.
Ma quello ch’è successo a Cristiano non fa sconti a nessuno, riportando tutto e tutti alla cruda realtà: chi chiede l’elemosina è un mendicante, ancorché calzi le scarpe da running; non si può sfuggire.

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