Vieste-Viareggio: breve resoconto di un colpo di “lucida follia”.

L’idea di una “sfida tutta d’un fiato” è nata pochi giorni dopo la CENTOPASSI2017.

Doveva essere qualcosa di forte e al tempo stesso (motociclisticamente parlando) per manici raffinati; difficile ma al tempo stesso (almeno) teoricamente fattibile e, soprattutto, non doveva avere limiti.

Bisognava, poi, consentire a chi mai aveva avuto a che fare con il “mondo CENTOPASSI” di entrarvi dalla porta principale, ma senza timori reverenziali nei confronti dei più esperti e navigati centopassisti.

E contemporaneamente a tutto questo c’era da organizzare materialmente una manifestazione nel giro di meno di 3 mesi, con (almeno) un percorso da provare per verificare la possibilità tecnica di arrivare al traguardo di Viareggio entro l’orario massimo ipotizzato: la mezzanotte dello stesso giorno della partenza che doveva avvenire all’alba.
19 ore ininterrotte di guida1.000 km circa di curve e tornanti, salite ripidissime e discese a perdifiato di qua e di là da un versante all’altro dell’Appennino.

Insomma: una bella sfida anche per noi, visto che non vi era alcuna certezza non solo del fatto che “la formula” avrebbe funzionato, ma anche che ci saremmo riusciti.

Il test lo abbiamo fatto il 7 luglio, simulando in tutto e per tutto la gara: partenza dal faraglione di Pizzomunno a Vieste alle 04,45 del mattino inseguendo il traguardo ed attraversando in successione tutto il Gargano, il Molise per entrare in Abruzzo attraverso il valico del Macerone. Una fugace sosta a Castelvecchio Subequo era imprescindibile per onorare il luogo che ha visto nascere il mito CENTOPASSI in quel lontano settembre 2014 e dove siamo stati immediatamente riconosciuti.
E poi via, rapidamente, verso la “piana delle rocche”; un brevissimo passaggio in Lazio e poi Umbria e Marche per inerpicarsi sul Monte Nerone e godere, tra cavalli bradi, di uno dei luoghi più magici di tutte le edizioni della CENTOPASSI ed accorgersi di essere….terribilmente in ritardo (oltre un’ora e quaranta minuti) sulla tabella di marcia programmata.
E ciononostante, alla fine, la darsena di Viareggio ci ha visti arrivare che mancava meno di un quarto alla mezzanotte: si poteva fare!


Tanto a Vieste la sera precedente, quanto all’arrivo a Viareggio abbiamo visto tanti seduti in riva al mare ad attendere che il pesce abboccasse e ci sarebbe piaciuto fermarci un attimo a chiedere a qualcuno di loro “salve, come va?…” Ma non avevamo tempo ed abbiamo preferito rimboccarci le maniche e lavorare; in silenzio, come sempre.
Al traguardo a Viareggio eravamo a pezzi,  

ma ormai la nostra sfida era lanciata.
Ora si trattava di vedere in quanti sarebbero stati disposti a raccoglierla. Quanti sarebbero stati i “folli” disposti ad accettare di farsi 19 ore ininterrotte di guida di cui 7 completamente in notturna.

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L’evento

All’alba del 29 settembre Vieste ci ha accolti con un cielo per niente rassicurante

(foto Roberto Franzini)

ormai il dado era tratto ed i ragazzi (i 60 e passa “folli” che avevano raccolto la sfida) stavano arrivando: bisognava “apparecchiare”.

 

E così, con il preziosissimo aiuto del duo Bart&Ros, l’opera veniva portata a termine giusto in tempo prima che si scatenasse il nubifragio.

A Vieste non pioveva da diversi mesi, la città perciò ha benedetto l’arrivo dei  Centopassisti, che sono arrivati davvero in tanti


ed a mano a mano che arrivavano e familiarizzavano, facce nuove con le presenze storiche,

il cielo schiariva

 

Questa Vieste-Viareggio ha mobilitato tante cose e ….tante persone, tra cui anche il meglio del professionismo video-fotografico nazionale: oltre a Sara, autrice delle foto dell’arrivo della CENTOPASSI2017, per l’occasione si è mosso niente po’ po’ di meno che Tommaso Pini

 

 

Per non parlare di lui, il Kiddonazionale, presentatosi alla partenza –sfida nella sfida- con una fiammante Benelli TRK 502: una “motina” per affrontare una sfida tanto impegnativa!?

Il tempo a Vieste vola letteralmente, tra breefing pre-partenza, la visita alla città e la cena tutti insieme in centro al Ristorante Gustus, proprio sotto il Palazzo di Città (i cui attuali “inquilini” sono stati gli unici a non essersi accorti della nostra presenza) che

è già tempo di tornare in Hotel per un’ultima controllata alle moto che vengono allineate in modo da agevolare la partenza, prima di precipitarsi a dormire. Perchè …

è già ora di partire.

Oddio, c’è stato anche chi ha trovato il tempo di prepararsi un caffè

(il simpaticissimo e bravo Pino di Maria: 29 Passi e Vieste-Viareggio completata alla sua prima esperienza. Qui ritratto in camera appena svegliato, dal Kiddonazionale).

Alle 4,00 però, la tensione è già tanta e tutti sono pronti a partire

Nel giro di mezzora sono tutti già allineati: si partirà 2 alla volta a distanza di 30 secondi

(l’unica coppia in gara, Nicola Baldassarri e Laura Farronato, e in primo piano il neo acquisto Vittorio Di Iorio, in attesa del loro turno di partenza).

buona strada a tutti: l’Avventura della Vieste-Viareggio è iniziata.

La “nostra” personale avvenuta inizia qualche minuto più tardi perché bisogna smontare tutto e raggiungere il più velocemente possibile Viareggio dove andare ad “addobbare” Piazza Mazzini ed il Belvedere delle Maschere per accogliere degnamente questi pazzi scatenati che hanno accettato la sfida.
Ma mentre si smonta il tutto accade quello che …non t’aspetti.
Sara, (la nostra strepitosa fotografa che tutto il circuito delle manifestazioni motociclistiche amatoriali ci invidia) è rimasta contagiata (anche lei) da questa affascinante sfida e si presenza vestita di tutto punto, zaino professionale in spalla e casco in mano: la Vieste-Viareggio la farà anche lei in sella ad una motocicletta, seguendo i piloti per “rubare”, come e dove potrà, qualche scatto.
Brava Sara! (è quello che diciamo). Ma in verità siamo terrorizzati da ciò che l’aspetta e disperiamo che regga. Non è una passeggiata, così a sua insaputa ci accordiamo con Tony che la porterà come passeggero per i punti dove, eventualmente, incontrarci per darle la possibilità di …. raggiungere Viareggio sul comodo furgone dell’Organizzazione.
“buona strada anche a te”.

Intano i piloti vanno, seguendo il percorso che ciascuno di loro ha sognato tante volte davanti alla cartina -mentre l’alba lentamente si fa strada-

proseguendo nelle loro personali sfide a cominciare da quella col meteo che subito dopo la partenza si mette di traverso scatenandosi in un altro vasto nubifragio che investe l’intero plotone accompagnandolo fino ad oltre il Gargano. Così, anche l’attraversamento del breve tratto di tavoliere che separa lo Sperone d’Italia dal Subappennino Dauno finisce per diventare un’avventura nell’avventura.

 

Meteo che, però li ripaga con spettacoli come questo

 

(il sole appena sorto si fa spazio tra le nuvole nella piana di San Severo, abbagliando ed affascinando ogni cosa. foto Sara Maruca)

E Sara dov’è? Sara che non aveva mai percorso più di una cinquantina di km in moto?
Come sta andando la sua personalissima sfida?

Sara si sta divertendo un mondo; e sta scoprendo (anche lei!) che… il Molise esiste: eccola, divertita e sorridente, mentre attraversa il centro di Campobasso all’inseguimento de il Kiddonazionale con la Benelli 502 che sta andando alla grande.

Ed eccola ancora, sorpresa a …lavorare.
E’ vero che niente succede per caso: una fotografa così poteva finire solo…in questa “gabbia di matti”!

(per la cronaca: Sara è arrivata al traguardo di Viareggio in sella alla moto senza perdere un colpo. Tony l’ha portata a destinazione in anticipo di un paio d’ore per consentirle di scaricare tutta l’attrezzatura, posizionarsi e completare il suo lavoro; cosa che ha fatto puntualmente accumulando altri numerosi scatti a quelli già fatti durante la giornata. Per una che non aveva mai fatto più di 50 km in moto in una sola volta e se n’è “sparati” 980 tra le 5,00 e le 21,30 in un colpo solo non c’è che dire: abile ed arruolata!)
(foto Carlo (Kiddo) Nannini)

Mentre l’avventura dei piloti prosegue tra panorami indescrivibili,

incontri strada facendo (Vittorio Di Iorio, n. di gara 42 e Simone Scala, classe 1996, numero di gara 96, si sono conosciuti durante questa Vieste-Viareggio….. cose che capitano ai Centopassisti).

e -per chi ne ha voglia- anche lasciando tempo e spazio a qualche goliardata

(i simpaticissimi AT66; 2 squadre provenienti dal Piemonte alla loro prima esperienza con l’universo CENTOPASSI. Grandi motociclisti e persone di ottima e piacevole compagnia)

Quello ch’è successo a ciascuno di loro lo vedrete, raccontato per immagini, nei prossimi mesi piano piano. Ciò che, però, non riusciranno mai a trasmettervi a parole è il coacervo di emozioni, flashback, sensazioni, fatica, stanchezza, che hanno vissuto in ogni singolo kilometro percorso.

Per arrivare, infine, al traguardo di Viareggio, vincendo la loro personale sfida.

(foto Sara Maruca)

 

(foto Sara Maruca)

La cena presso l’ottimo ristorante Saplaya a pochi metri dal traguardo, è servita non solo a rinfrancarli dopo una giornata faticosissima ed intensa sotto tutti gli aspetti, ma anche a raccontare e raccontarsi un po’ di quanta meraviglia ciascuno di loro aveva visto e vissuto.

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Il sipario è calato su questa Vieste-Viareggio, sfida unica ed irripetibile ed è tempo di bilanci.

I migliori hanno superato 39 passi, di cui 3 golden point.
La Benelli TRK 502 ha portato tranquillamente il Kiddonazionale al traguardo superando una prova non indifferente e dimostrandosi tutt’altro che una “motina”, al di là delle pur lecite discussioni sul suo rapporto “peso/potenza”.
L’unica coppia in gara (Nicola&Laura) è arrivata al traguardo con un eccellente risultato finale.
Tra le prime posizioni in classifica troviamo diverse new entry, ivi compreso uno dei 2 vincitori ex equo.
Sara è stata “battezzata” (motociclisticamente) col “battesimo del fuoco”.
Vieste è una perla che meriterebbe miglior sorte e fortuna.
Viareggio non le è da meno ed è (anche) davvero tanto fortunata, non solo perché ha un ristorante come il Saplaya.
L’Italia è il più bel “parco-giochi motociclistico” del mondo, con una varietà di panorami e situazioni nel volgere di pochissimi chilometri da lasciare esterrefatti.
In oltre 60 hanno raccolto la sfida, (31 dei quali facce nuove) vincendola. E, considerato quello che è stato loro proposto il risultato ci inorgoglisce: questa prova tutto era fuorché una passeggiata!

Un GRAZIE enorme lo diciamo ai nostri partner tecnici, a partire dalla CLOVER (grazie Riccardo Marchetto), passando per la ANLAS (grazie Pietro Delle Cave), per PASSIONEOFFICINA (grazie Simone del Bigio) e concludendo con PAKELO (grazie Valentina Bergamasco) che ci hanno accompagnato e supportato in questa stagione piena di soddisfazioni.

Un GRAZIE non meno grande lo diciamo a Vincenzo, Ilaria e Tony per i quali non servono parole, a parte che senza di loro questa “follia” non sarebbe stata possibile.

Un Grazie va detto anche al Kiddonazionale (ma non più di tanto, perché alla fine s’è divertito ed ha goduto come un riccio), ed a Tommaso Pini, che abbiamo ritrovato con grande piacere dopo tanti anni.

Un GRAZIE  lo diciamo ai ragazzi del Team Pipistrelli smorbi.
Leggendo le classifiche capirete tutti (anche loro) il perché.

Infine, un GRAZIE COLOSSALE lo diciamo a tutti i partecipanti, quegli oltre 60 pazzi che hanno raccolto la sfida rendendo possibile tutto ciò e, tra questi, ai PinoSimone, Alberto, Vittorio, e tutti gli altri “nuovi” che, avendoci creduto, sono arrivati a Viareggio dimostrando a loro stessi che la sfida si può raccogliere e vincere; ed a noi che, se proprio siamo “folli”, siamo in eccellente e numerosa compagnia.

La Gara

Ultimo dettaglio le classifiche finali, che potete leggere qua e che, però, contano il giusto:
alla Vieste-Viareggio hanno vinto tutti!

CLASSIFICA GENERALE

CLASSIFICA SQUADRE

CLASSIFICA INDIVIDUALE

Grazie ragazzi ed arrivederci al 2018!

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